Sulle orme di S. Grato

14 chilometri di strade, irrigazione a pioggia e fognature per "valorizzare" lo splendido vallone di San Grato, esempio perfetto di equilibrio tra uomo e natura situato nel comune di Issime (Aosta) in Val di Gressoney. Nel vallone aria, acqua, terra, vegetazione e architettura compongono un unicum di straordinaria bellezza. Qualsiasi opera artificiale, condotta con le tecniche e le tecnologie odierne, rischierebbe di compromettere irrimediabilmente e purtroppo irreversibilmente tutti gli equilibri stratificatisi nei secoli: tutti i manufatti (dai fabbricati ai sentieri) sono oggi in grande equilibrio armonico e armonioso con l'ambiente e mostrano i tratti della cultura Walser presente nella zona. Il progetto proposto dall'amministrazione comunale di Issime rappresenta l'ennesimo caso di come gli interessi particolari e una scarsa lungimiranza costituiscano un pericolo concreto per la natura e le nostre montagne.
  Noi Amici del Vallone di Comboé ci sentiamo vicini a quegli abitanti di Issime che si stanno organizzando contro un progetto molto simile a quello che ci ha mobilitati. Saremo infatti presenti domenica 7 ottobre nel vallone di San Grato per la giornata organizzata da Legambiente e WWF Valle d'Aosta, allo scopo di sensibilizzare la poplazione. "Per difendere adeguatamente qualsivoglia luogo occorre prima conoscerlo", recita la locandina dell'iniziativa, una facile passeggiata guidata di un paio d'ore lungo
600 metri di dislivello. Ritrovo a Issime (Duarf), piazzale della chiesa, ore 9.00.

 

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Wwf, appello al ministro contro la strada di Comboé

ll Wwf Piemonte e Valle d’Aosta ha inviato una lettera al ministero dell’Ambiente per segnalare «le criticità del progetto di costruzione di una strada carrabile nel vallone di Comboé (comune di Charvensod), ricadente all’interno di una Zona di protezione speciale». L’associazione ambientalista chiede al ministero «un autorevole intervento, richiamando le amministrazioni locali a una revisione di tutta la procedura, con particolare attenzione alle peculiarità della diversità biologica di interesse comunitario». Vedi documento.

CHARVENSOD, AOSTA – 31 Luglio 2007 La Stampa

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Un esempio di opera eco-compatibile

Foto di monorotaia a Pont Boset La monorotaia del vallone di Boset, nell'omonimo comune di Pont Boset, che dal vecchio abitato di  Delivré sale sino all'alpe La manda, percorrendo una via parallela alla vecchia mulattiera, ci pare essere un'opera al servizio dell'agricoltura ben integrata nel paesaggio naturale. Opera, che come si può vedere dalle foto, è poco invasiva, in quanto non sono necessari né sbancamenti, né opere di contenimento, non causa problemi di assetto idrogeologico, preserva la vecchia via di accesso all'alpe e non reca danno alla flora e alla fauna. La sua installazione avviene senza necessità di accessi collaterali, senza l'utilizzo di mezzi escavatori e senza produrre inquinamento sonoro dovuto allo sparo delle mine.
 Inoltre, se l'opera dovesse rimanere inutilizzata per motivi sociali o economici, la rimozione sarebbe possibile a costo minimo e senza lasciare tracce.


 (Ivan)

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Lo stambecco bianco

 Fiocco di neveUn cucciolo di stambecco albino, proprio come quello cercato da uno dei protagonisti del film di Francesco Nuti "Tutta Colpa del Paradiso", ambientato in Valle, strano a dirsi, è comparso proprio qui sulle pendici del Monte Emilius e della Becca di Nona, a poca distanza dal vallone di Comboé. Che questo cucciolo bianco, sia un segno del destino? Indifeso e candido come la panna è comparso a pochi giorni dall'annuncio della volontà di riaprire la caccia allo stambecco da parte dei soliti noti, che ora si fanno portare in elicottero fin sulle pendici del Monte Emilius per correre a fotografarlo e dire che  bisogna difenderlo e che la natura va salvaguardata.
 Ma poco più in là si vuole costruire una strada rovinosa dal punto di vista ambientale, in barba a direttive europee che, di nuovo strano a dirsi, hanno classificato questa zona come area di particolare interesse per la fauna e la flora presente. Io credo proprio che SI', si tratti di un segno del destino, che sembra burlarsi di questi personaggi che un giorno pensano nero e il giorno dopo, di colpo, si ritrovano a dire l'esatto contrario e le loro parole diventano improvvisamente "candide" come lo stambecco albino. Scarsa memoria o stretto opportunismo?
 Speriamo che la comparsa di
Fiocco di Neve, possa illuminare i pensieri di questi personaggi e più ancora della gente comune che poco ha a che fare con uno sperduto vallone in mezzo alle montagne, ma che si intenerisce davanti alla vista di un indifeso cucciolo di stambecco "bianco". Speriamo che questo animale, insieme a tutti gli altri che finora sono rimasti al di fuori dalla vicende degli uomini perché per loro fortuna isolati in un ambiente incontaminato, possa continuare a vivere in pace senza essere disturbato da trattori, scavatori e ruspe di ogni genere.
 Speriamo che "Fiocco di Neve" diventi un simbolo della lotta per la salvaguardia della natura, in ogni luogo e in ogni caso. Perchè dobbiamo riaprire la caccia allo stambecco? Se ne sentiva la necessità? E ce la mettiamo una clausola che dice: "purché lo stambecco non sia bianco-albino…" ???

 [Ivan] 

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Terza marcia a piedi a Comboé – Guarda le foto!

 Un passo dopo l’altro, lungo la salita. La fila s’inoltra dentro il bosco: la sensazione è strana. È una manifestazione? Sembra di sì: lo dicono le magliette “Sì a Comboé – No alla strada”, lo dicono i cappelli gialli con visiera di Legambiente, che ci sono stati distribuiti alla partenza. Ma sembra un po’ una gita, forse una processione. Il passo è lento, le facce contente. È facile scambiare quattro chiacchiere: c’è voglia di comunità. Gli amici del vallone sono presenti in duecento: si tratta di uomini e donne diversi per età, per professione… La prima foto di questo articolo, non a caso, è dedicata a una bambina ancora troppo piccola per aver fatto la strada con le sue gambe. La seconda, invece, ritrae alcuni fra i musicisti che hanno suonato per Comboé all’Espace populaire (tre IubalFolk + Riccardo Beltramo), col vallone sullo sfondo. Ma la compagnia è numerosa.
 
Dopo la fatica della camminata, raggiunto il vallone, ci si adagia sull’erba. Chi vuole partecipa alla Messa celebrata da don Perruquet.
 Chi ha fame aspetta la polenta, con contorno di salsiccetta e spezzatino. Alcuni paioli stanno già fumando da un pezzo. Un banchetto viene improvvisato su un tavolato di legno: è possibile fare un’offerta, ritirare una maglietta… Lasciando vagare lo sguardo sui monti, verso le guglie della Becca di Nona, si può distinguere l’ombra nera del ponte tibetano.
 
Subito sopra l’alpeggio c’è un laghetto. Più a valle, altri specchi d’acqua, piccini, e il percorso del torrente Comboé, che scorre lungo il piano e si meandrizza, curvando in qua e in là con elegante disegno. Va giù, tranquillamente, verso il gradino glaciale che introduce alla valle. Per superare il dislivello, il Comboé non ha problemi: fa una bella cascata. Ma la strada, che proprio di laggiù dovrebbe salire, avrà bisogno di tornanti e muraglioni.
 
Dopo pranzo è prevista una puntata al sito dove dovrebbe sorgere il cantiere. Il tempo, però, finora molto bello, è guastato dal sopraggiungere di alcuni nuvoloni. Probabilmente pioverà. Così rimandiamo il sopralluogo alla prossima Marcia e ascoltiamo Francesco, in piedi su un grosso pietrone, che ci parla della strada.
 È poi il turno di un geologo, che ci racconta il passato e il presente dei luoghi che ci circondano. Più tardi ci accompagnerà al colle finestra, sulla via del ritorno, per farci osservare il gradino glaciale dall’alto.
 
Comboé è una zona di confine: i monti che ci stanno davanti sono un pezzo d’Africa, quelli alle nostre spalle costituivano il fondale dell’antichissimo oceano piemontese. La zona è considerata molto importante per la geologia. Ci vengono indicate una grossa frana, tante piccole morene, alcuni massi erratici, la balza rocciosa sotto il rifugio Arbolle (di origine africana) e il gradino glaciale (un tempo oceano piemontese): entrambi hanno resistito all’erosione del ghiacciaio e quindi ora spiccano sul resto del vallone. Ci viene spiegato come la strada sarebbe pericolosa per l’equilibrio geologico della zona, perché incrocerebbe almeno due volte la frana della Becca di Nona.
 
E poi si ritorna a valle. Alla fine la pioggia non c’è stata. Io mi riprometto di tornare presto, magari in settimana. In attesa della prossima Marcia.

 Guarda le altre foto della Terza Marcia a piedi a Comboé 

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III marcia per Comboé: altri 1000 euro raccolti per il ricorso al Tar

 Cresce l’attenzione e l’indignazione per il progetto di strada nel vallone di Comboé. Lo testimoniano gli ulteriori 1000 euro raccolti per sostenere il ricorso al Tar di Legambiente e i duecento partecipanti alla III Marcia a piedi a Comboé che domenica mattina, nonostante le problematiche previsioni meteorologiche,  hanno raggiunto i 2100 metri dell’alpeggio.

 “Basta guardare, – ha detto la Presidente di Legambiente Valle d’Aosta Maria Pia Simonetti – per capire che il sentiero, bordato di anemoni, genziane e viole profumatissime, il silenzio del bosco, i panorami incantevoli dal Ruitor al Rosa passando per il Gran Combin e il Cervino sono il vero atout di questo sito e anche della sopravvivenza dell'alpeggio. Giunti al Plan Fenetre un geologo ha spiegato ai gitanti l’unicità del sito anche sul piano dell’interesse geologico (la Becca di Nona è, come il Cervino, “un pezzo d’Africa” rimasto attaccato al continente europeo).  Dal colle è ben visibile la frana della Becca , così come anche alcune colate detritiche (debris-flow) che, percorrendo il versante e intersecando il tracciato della strada,  costituiscono una delle maggiori controindicazioni alla costruzione della stessa, poiché possono attivarsi, in modo improvviso quanto devastante, in occasioni di forti temporali.  Altri esperti hanno poi raccontato, lungo il percorso, la storia del vallone e delle zone attraversate dal sentiero.

 Comboé, una delle ormai poche valli valdostane non segnata da strade o impianti di risalita, ha infine accolto i gitanti con una festosa polentata.  Don Perruquet, che ha detto Messa in quella straordinaria chiesa all’aperto, ha dato a tutti appuntamento al prossimo anno. Sempre a piedi, naturalmente.


Nella foto Maria Pia Simonetti, Presidente di Legambiente Valle d'Aosta.

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Giovedì e sabato: banchetti informativi in città

Nei giorni scorsi ad Aosta sono stati allestiti alcuni banchetti informativi nelle vie del centro. Queste occasioni di incontro e d'informazione saranno ancora replicate giovedì 14 dalle 17 alle 19 in Place des Franchises (all'incrocio tra via Croce di Città e via Edouard Aubert) e sabato 16 dalle 10 alle 12, in via de Tiller.

 

 

 Presso i banchetti è possibile prenotarsi per la Terza Marcia a piedi a Comboé (prevista per domenica prossima) e sottoscrivere il ricorso contro la strada.

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Grande festa di Comboé all’Espace

Scriviamo con il solito colpevole ritardo per illustrare il grande successo della serata tenutasi all'Espace poulaire giovedì scorso per promuovere la causa di Comboé. Sul palco (immaginario) del locale si sono alternati la chitarra di Riccardo Beltramo, lo ska rivisitato in chiave umplugged (ma che sto dicendo?!) di Skarlett, il ritmo trascinante di Iubalfolk, che ci hanno fatto fare le ore piccole. Ma quello che più ci ha confortati è stata la grande partecipazione dei presenti alla causa di Comboé. Durante la proiezione delle diapositive, mentre Paolo e Francesco spiegavano la situazione e i più recenti sviluppi, il pubblico ascoltava con un'attenzione che ci ha colpito e dato speranza per la buona riuscita della nostra battaglia. Molte sono state le sottoscrizioni raccolte durante la serata, come anche nei giorni successivi presso i banchetti informativi organizzati nel centro di Aosta, tanto che proprio oggi dovremmo aver raggiunto la cifra di 2.000 euro! L'inizio è promettente, dunque, ma ancora non basta: il percorso infatti è lungo…

Vedi le foto della serata nell'album

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E’ disponibile il testo del ricorso al TAR Valle d’Aosta

@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } –> Da oggi è presente sul blog il testo del ricorso che è stato presentato al Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d'Aosta a firma dell'associazione Legambiente, contro la decisione dell'Amministrazione regionale di costruire la strada poderale nel vallone di Comboé.

 SCARICA QUI IL DOCUMENTO

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Concerto per Comboé – giovedì 7 giugno 0re 21

 Gli Amici del Vallone di Comboé

 Logo del trattore

 invitano simpatizzanti, curiosi e amanti della musica, al

 CONCERTO PER COMBOÉ

 Giovedì 7 giugno ore 21Espace Populaire di Aosta

 (via J-C Mochet, 7, presso il sottopassaggio all’inizio di corso Ivrea)

 Suoneranno:

 IUBALFOLK

 RICCARDO BELTRAMO

 SKARLETT (ACUSTIC)

 Nel corso della serata saranno presentate le iniziative in corso in difesa del Vallone di  Comboé.

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