Comboé sul «Fatto Quotidiano»


Valdostani
famosi per la loro «operosità»? Sì, quella più e più volte dimostrata nel realizzare strade poderali e distruggere angoli di montagna. Un articolo di Fabio Balocco, esperto di piste agro-silvo-pastorali, nell’edizione online del «Fatto Quotidiano».

Invitiamo a leggerlo, farlo leggere e commentarlo sul sito, così da tenere vivo l’argomento, che certo “merita” di oltrepassare i confini regionali, anche e soprattutto per aiutare a non fare la fine di Comboé quei luoghi che ancora resistono alle cosiddette opere di “miglioramento fondiario”.

Leggi l’articolo di Fabio Balocco Comboé: come devastare legalmente la montagna sul sito del «Fatto Quotidiano».

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Una risposta a Comboé sul «Fatto Quotidiano»

  1. Hachimaki scrive:

    Km e Km di strade sterrate per raggiungere alpeggi dove va quasi nessuno o anche del tutto fatiscenti, o per cosa ? Ho mappato gran parte di questa rete stradale sulla mappa Open Street Map, ricalcando le foto aeree, forse neppure la Regione ha una mappa coì completa, andate a vedere lo sviluppo complessivo. Comboè ormai avrà la sua strada ma altre valli “attendono” la loro: la Valle della Legna (Champorcher) che potrebbe essere zona da inserire nel Parco del M. Avic, il Vallone di San Grato (Issime), magari per collegarla con Dondeuil (Challand S.V,) che ha una strada in gran parte asfaltata e il vallone di Chasten (Challand s.A) dove si parla di prolungarla per arrivare ad un alpeggio da poco ristrutturato (non da agricoltori), distante ben 15 minuti a piedi da dove termina una strada che definire sterrata è ironico, visto che è in gran parte lastricata in pietra, con alti muraglioni, idranti (ci passa l’acquedotto), mancano solo panchine e cestini per le cartacce. Il vallone di Chasten è una delle ultime Wildeness della VDA ma ancora per quanto ? Il turismo cambia, la gente vuole sempre più natura ma in VDA sembra che la cosa non importi molto, non vive di (solo) turismo, purtroppo 🙁

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