Comboé sul «Fatto Quotidiano»


Valdostani
famosi per la loro «operosità»? Sì, quella più e più volte dimostrata nel realizzare strade poderali e distruggere angoli di montagna. Un articolo di Fabio Balocco, esperto di piste agro-silvo-pastorali, nell’edizione online del «Fatto Quotidiano».

Invitiamo a leggerlo, farlo leggere e commentarlo sul sito, così da tenere vivo l’argomento, che certo “merita” di oltrepassare i confini regionali, anche e soprattutto per aiutare a non fare la fine di Comboé quei luoghi che ancora resistono alle cosiddette opere di “miglioramento fondiario”.

Leggi l’articolo di Fabio Balocco Comboé: come devastare legalmente la montagna sul sito del «Fatto Quotidiano».

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Comboé sul giornale “Alpe”

Segnaliamo il bell’articolo di Rosetta Bertolin, apparso sull’ultimo numero di «Alpe», organo di stampa dell’omonimo partito valdostano, nella sezione «Ambiente».

Come Amici del Vallone di Comboé non aderiamo ufficialmente ad alcun movimento politico, ma è certo che siamo sensibili a tutte quelle forze, politiche e sociali, che dimostrano nei fatti di battersi per una politica rispettosa dell’ambiente. A quando una riflessione su Comboé sulle pagine del «Peuple valdôtain»?

L’edizione di «Alpe» con l’articolo di Rosetta Bertolin è scaricabile QUI.

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Comunicato stampa di Rifondazione comunista sui lavori a Comboé

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra Valle d’Aosta sui lavori a Comboé, che ci sembra centri il punto della questione, soprattutto nel porre l’eterna domanda, cui vorremmo l’amministrazione rispondesse finalmente con chiarezza: l’intervento non doveva finire con la realizzazione della strada? «qual è il futuro che ha in mente per Comboé»?

Le dichiarazioni, citate dal comunicato, del sindaco di Charvensod, Ennio Subet, sono invece leggibili QUI.

COMUNICATO STAMPA

Aosta, 6 novembre 2011

Il Partito della Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra Valle d’Aosta esprime la propria preoccupazione circa i lavori di “miglioramento fondiario” attualmente in corso nel vallone di Comboé e denunciati da Legambiente. Le caratteristiche dell’area, classificata come Zona a Protezione Speciale per il suo valore naturalistico, e la particolare storia della trattorabile che la raggiunge, lungamente osteggiata da parte della popolazione in base a considerazioni non facilmente ignorabili, se è vero che inizialmente il Tribunale Amministrativo Regionale aveva dato ragione agli ambientalisti, richiedono di osservare particolare cautela in ogni intervento suscettibile di modificare la fisionomia del vallone. Sarebbe inoltre auspicabile una maggior trasparenza da parte dell’amministrazione comunale di Charvensod circa le proprie intenzioni, perché le dichiarazioni rilasciate a Gazzetta Matin dal sindaco Subet (non ci sarà l’impianto a pioggia) non bastano a rassicurare circa la conservazione delle specificità ambientali (preservazione della zona umida e della vegetazione autoctona). Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra Valle d’Aosta invita dunque tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale ad attivarsi per appurare, mediante interrogazione, se sono state rispettate le condizioni previste dalla Valutazione di Impatto Ambientale nel concedere l’autorizzazione per la costruzione della strada, con particolare riferimento agli ultimi interventi di “miglioramento fondiario”. Chiede inoltre all’amministrazione comunale di Charvensod di precisare la reale entità di un progetto che si pensava portato a termine con la realizzazione della trattorabile, spiegando così, una volta per tutte, qual è il futuro che ha in mente per Comboé.

Per il PRC/FdS VdA

Francesco Lucat

>>> Le foto del Vallone devastato e il comunicato di Legambiente.

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Comboé devastato


Riprende vita, dopo più di un anno, il blog degli Amici del Vallone di Comboé. Abbiamo lasciato il lettore con questo articolo, estrema denuncia della devastazione incipiente del Vallone – che allora stava muovendo i primi passi – ma anche confessione sofferta di nostri limiti – numerici, di forza – e del senso di impotenza con cui abbiamo accolto l’inizio dei lavori.

Un anno dopo, la strada è fatta. «Finalmente», ha dichiarato qualcuno. Un anno dopo, le assicurazioni che solo il conduttore dell’alpeggio comunale attivo nel Vallone avrebbe potuto servirsi della poderale sono state già disattese (era sulla Stampa di questa estate la notizia di varie auto parcheggiate in quota per una polentata). Un anno dopo, soprattutto, si cominciano a comprendere le vere intenzioni di chi per anni ha insistito che bisognava a tutti i costi fare la strada: non l’alleggerimento delle fatiche di chi gestisce l’alpeggio o il ristrutturamento di quelli vicini (spiegazioni che non giustificavano l’accanimento del comune di Charvensod e tantomeno il costo dell’opera), ma il cosiddetto «miglioramento fondiario».

In altre parole, sono arrivate le ruspe.

Sono arrivate le ruspe e hanno cambiato volto al Vallone. «La zona umida nella parte inferiore del vallone è stata interamente prosciugata, la cotica erbosa asportata e la terra spianata e pareggiata dalle ruspe. Il torrente Comboé nella parte superiore del vallone è attualmente secco, così come il laghetto che si trova nei pressi dell’alpeggio oggi attivo. Sappiamo che le acque torneranno a scorrere, ma sappiamo anche che una torbiera non esisterà più», come giustamente sintetizza la situazione il circolo valdostano di Legambiente, in un toccante comunicato stampa che riportiamo di seguito assieme ad alcune immagini che mostrano il Vallone com’è oggi e com’era appena un anno fa.

Chiediamo ai cittadini valdostani di non dimenticare. Di esigere spiegazioni dai responsabili di questa devastazione. Di non lasciarsi piovere sul capo le scelte future che le amministrazioni vorranno prendere sui territori in cui viviamo. Di indignarsi, se non fosse un termine abusato, per gesti miopi e arbitrari calati dall’alto senza possibilità, per il cittadino, di affermare la propria volontà. Che cosa sarà del Vallone a questo punto possiamo immaginarlo, ma non per questo accettiamo che tutto avvenga nel silenzio dell’opinione pubblica, né che le responsabilità dello scempio vengano eluse.

Clicca sulle foto per ingrandirle.

Prima:

Dopo:

Prima:

Dopo:

Il comunicato stampa di Legambiente:

COMBOÉ : DOPO LA STRADA ARRIVANO LE RUSPE
COSA RIMARRA’ DEL VALLONE?

Per anni ci siamo chiesti, insieme agli Amici dei Valloni che con noi cercavano di fermare la realizzazione della strada Ponteille-Comboé, quale fosse la ragione reale di un progetto che sembrava non avere alcun significato economico. Anche le persone che partecipavano alle varie iniziative a sostegno della campagna (marce nel vallone, serate, ecc) ci chiedevano: ma che vogliono fare?

Più volte abbiamo pubblicamente girato la domanda ai diretti interessati (Comune di Charvensod e Amministrazione Regionale). Le risposte, che ci sono sempre sembrate insufficienti, erano: per ristrutturare gli alpeggi diroccati e rendere più agevole la vita del conduttore in quello attualmente attivo. Tutti risultati ottenibili in altro modo: per esempio utilizzando l’elicottero per il trasporto dei materiali per le ristrutturazioni e costruendo una monorotaia e una breve pista per agevolare il conduttore. Ma perché una strada costosa, pericolosa e impattante? Continua a leggere

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Una sconfitta per l’ambiente

Qualcuno ha detto che ogni vittoria per l’ambiente è temporanea mentre ogni sconfitta è definitiva. Il caso del vallone di Comboé, proclamato zona a protezione speciale per il suo interesse naturalistico, ne è la riprova. Negli ultimi anni, noi cittadini riuniti negli «Amici del Vallone», insieme alle sezioni locali di Legambiente e WWF, agli amici dei valloni di Alleigne e San Grato e altri, abbiamo combattuto una battaglia per la tutela di questo angolo ancora incontaminato di montagna, minacciato dal progetto del comune di Charvensod di costruire una strada poderale per raggiungere l’unico alpeggio presente: una “trattorabile” che permetterà ai conduttori di raggiungere più velocemente l’alpe… nei due soli mesi dell’anno durante i quali il bestiame si troverà sul posto!

Negli anni, abbiamo cercato più volte il dialogo con l’amministrazione comunale, opponendo al progetto non un semplice no, ma un’alternativa meno impattante, la monorotaia leggera, un mezzo già utilizzato con soddisfazione in altre località della Valle.

La controparte ha preferito restare sulle proprie posizioni: aggredire un gradino glaciale esposto alla frana della Becca di Nona con una strada a tornanti. A nulla è servito il ricorso presentato da Legambiente, malgrado in un primo momento il Tribunale amministrativo regionale della Valle d’Aosta l’abbia accolto; in seguito, infatti, il Consiglio di Stato ha rovesciato la sentenza, con una decisione che costituisce l’ultimo grado di giudizio, ma che non mette in discussione la nostra convinzione di lottare per una giusta causa. La strada di Comboé, questo è il succo della questione, è uno sfregio alla natura, che danneggia le possibilità turistiche del comune, togliendo agli abitanti di Charvensod la possibilità di sviluppo futuro di un paesaggio unico e non sembra che i “vantaggi” che deriveranno alla collettività possano compensare la spesa (2 miloni e mezzo, 500 mila dei quali a carico del comune, il resto a carico della Regione) né la devastazione ambientale.

Venuta meno ogni possibilità di seguire la via giudiziaria, avremmo dovuto e potuto puntare di più sulla sensibilizzazione della popolazione, magari organizzare sit in davanti alle ruspe e via discorrendo. Alcuni di noi si sono presi la briga di andare sul posto, osservare e fotografare per documentare lo stato delle cose e verificare almeno il rispetto delle indicazioni contenute nella valutazione d’impatto ambientale. Un compito di controllo per realizzare il quale chiediamo oggi pubblicamente aiuto a tutte quelle forze politiche – in particolare ai consiglieri regionali – che avevano appoggiato la nostra battaglia.

Già, perché i lavori, nel silenzio di tutti (forse anche nostro, colpevolmente) sono effettivamente iniziati e la sconfitta è ormai quasi definitiva, perché quando le ruspe spianano il terreno e i primi alberi sono sradicati, l’ambiente risulta compromesso senza possibilità di fare marcia indietro.

Perché non abbiamo fatto l’impossibile per proseguire la nostra battaglia? Perché siamo pochi. Perché non siamo riusciti ad amalgamare attorno a noi e alla difesa di Comboé un movimento sufficientemente ampio di persone disposte a far sentire la propria voce e a mettersi in gioco per convincere il comune di Charvensod che questa strada è un errore.

Ci sia concesso allora di mettere in guardia la cittadinanza valdostana: il territorio è un bene prezioso che va tutelato. La battaglia per Comboé poteva essere vinta, ma ha vinto l’interesse di pochi contro un bene di tutti. Allo stesso modo, altre realtà della nostra regione rischiano di essere colpite dalle conseguenze di un modello di sviluppo che vuole portare la città in montagna, seppellire sotto asfalto e cemento quel che ci resta di naturale.

Che questa vicenda serva, almeno, a far capire che sta a noi impegnarci in prima persona per impedire che le scelte siano fatte sulle nostre teste, sia che si tratti di realizzare un’opera infrastrutturale, sia che si tratti di decidere come smaltire i rifiuti domestici oppure, tra qualche anno, se autorizzare o meno la creazione di un deposito per le scorie radioattive.

Gli Amici del Vallone di Comboé

>>> La foto di questo articolo è stata scattata sul luogo del delitto.

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La fatica dei portatori (sani)

 

 Tre foto che testimoniano della fatica degli eroici portatori (sani, per fortuna), che hanno permesso al materiale necessario per la marcia di domani di raggiungere Comboé.
 
 
Grazie a loro avremo polenta e spezzatino.
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Prenotatevi per la VI Marcia a Piedi a Comboé!

 
 
Prenotiamoci tutt* per la VI Marcia a Piedi a Comboé, domenica 20 giugno, con partenza dal parcheggio superiore di Pila (a monte del tunnel) alle ore 9.30 del mattino. La salita è quella ormai classica, attraverso l’alpe di Chamolé e il Col Fenêtre, per scendere sul vallone, dove sono previsti la Messa e la polenta con spezzatino. Rientro a valle lungo il corso del torrente Comboé, per attraversare la zona in cui dovrebbe sorgere la strada, fino a Sérémont, dove potenti mezzi ci riporteranno a Pila.
 Come
scrivevamo un po’ di tempo fa, vedremo «se mettere il lutto al braccio per la sentenza
del Consiglio di Stato
o rinnovare il nostro entusiasmo nella
lotta», però quest’anno alla sesta Marcia a piedi a Comboé «dobbiamo proprio esserci tutti».
 
 Prima di tutto perché potrebbe
essere l’ultima occasione di vedere il vallone ancora incontaminato; e
poi perché abbiamo bisogno di dimostrare che le nostre ragioni
non sono meno valide ora che una sentenza ha bocciato il nostro ricorso.
 
 La strada
continua essere la
soluzione peggiore
per la salvaguardia del vallone, la più
impattante e la più costosa, mentre la monorotaia sarebbe più economica e
potrebbe essere rimossa facilmente in futuro senza lasciare tracce.
 
 Quest’anno chiediamo dunque una partecipazione
di massa
.
 
 Prenotati qui sotto con un commento, oppure per telefono al n. 0165 40863, soprattutto (ma non solo) se sei interessat* a polenta e spezzatino!
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Comboé sul sito del WWF

 Lungo il torrente Comboé (zona umida)
 Un articolo su Comboé è stato pubblicato sul sito del WWF.
 
Riassume tutta la vicenda mettendo perfettamente in luce due cose: l’incanto del vallone così com’è oggi, e la perfetta inutilità della "piccola opera" voluta dal comune di Charvensod.
 
 Buona lettura. Continua a leggere

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Sesta Marcia a piedi a Comboé

 
 Attenzione! Notizie più recenti (e la possibilità di prenotarsi per la polentata con spezzatino) QUI.
 
 Vedremo
poi se mettere il lutto al braccio per la sentenza del Consiglio di Stato o rinnovare il nostro entusiasmo nella lotta, però quest’anno alla sesta Marcia a piedi a Comboédomenica 20 giugno 2010 – dobbiamo proprio esserci tutti.
 
Prima di tutto perché potrebbe essere l’ultima occasione di vedere il vallone ancora incontaminato; e poi perché abbiamo bisogno di dimostrare che le nostre ragioni non sono meno valide ora che una sentenza ha bocciato il nostro ricorso.
 La strada continua essere la soluzione peggiore per la salvaguardia del vallone, la più impattante e la più costosa, mentre la monorotaia sarebbe più economica e potrebbe essere rimossa facilmente in futuro senza lasciare tracce.
 Quest’anno chiediamo dunque una partecipazione di massa. Ripercorreremo l’itinerario della prima Marcia, con partenza da Sérémont e salita da Ponteille, seguendo il corso del torrente Comboé, attraverso i luoghi nei quali potrebbe essere costruita la strada. Continua a leggere

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Sconsiglio di Stato

 Lo scorso 18 marzo una sentenza del Consiglio di Stato ha ribaltato le conclusioni del Tar della Valle d’Aosta in merito alla strada per Comboé: l’iter di approvazione del progetto, secondo i giudici, ha rispettato la normativa vigente e tutte le decisioni sono state assunte all’interno della discrezionalità propria dell’amministrazione. Questo per noi significa una cosa sola: termina qui ogni possibilità di ricorso giuridico, dal momento che il Consiglio di Stato costituisce l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento.
 Al di là del valore della sentenza, che non discutiamo, continuiamo a credere che la strada sia la soluzione peggiore per la tutela del vallone, perché impattante e costosa. Proponiamo di seguito il comunicato stampa di Legambiente, soggetto promotore del ricorso, nel quale si annuncia l’intenzione di "regalare" la nostra soluzione (il progetto di monorotaia) alla prossima amministrazione comunale. Naturalmente speriamo che la nuova giunta mostri di avere idee più larghe, tanto sulla tutela di un bene comune, quanto sul confronto con le opinioni altrui.
 Vogliamo lanciare un appello a tutte le persone che hanno a cuore Comboé e che hanno lottato fin qui insieme a noi: incontriamoci per contarci e per decidere quali modalità seguire per continuare a esprimere il nostro "No alla strada – Sì a Comboé". Se avete idee, consigli, lasciate un commento.
 A tutti, comunque, proponiamo la sesta edizione della Marcia a piedi a Comboé, domenica 13 giugno 2010. Quest’anno bisogna partecipare in massa, se non altro per poter vedere, ancora una volta, il vallone incontaminato.
   
 Comboé: sentenza avversa a Legambiente al Consiglio di Stato. La porta della ragione rimane però sempre aperta
 

 Con la pubblicazione della sentenza avvenuta il 18 di questo mese si conclude la vicenda giudiziaria della vertenza Comboé. Lo scorso anno il TAR della Valle d’Aosta aveva dato ragione a Legambiente contro gli atti del comune di Charvensod che preludevano alla costruzione di una strada per accedere al vallone, ora il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza. Continua a leggere

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